Si spacca la maggioranza consiliare sullo stadio “Mario Rodi”. Sulla mozione presentata dalla lista “Mosciano Civica”, relativa all’intitolazione della tribuna del campo sportivo al dott. Dante Di Giuseppe, “Mosciano Democratica” si divide mettendo in difficoltà anche il sindaco Giuliano Galiffi.
“Nell’ultima seduta del Consiglio comunale – dichiarano gli esponenti di ‘Mosciano Civica – Ercole Core sindaco’ – siamo stati costretti ad assistere ad uno spettacolo politico a dir poco imbarazzante non solo per le scaramucce tra Rossi e il suo ex collega di coalizione Lattanzi, ma per ciò che è accaduto durante la votazione della mozione proposta a firma della lista Mosciano civica-rappresentata in Consiglio dalla consigliera comunale e provinciale Maria Cristina Cianella.
La mozione, nata dalla sollecitazione dei tifosi del Mosciano calcio, richiedeva l’intitolazione della tribuna dello stadio Mario Rodi alla memoria del dott. Dante Di Giuseppe, uomo che ha sempre indirizzato le sue qualità professionali ed umane al mondo del calcio. Da subito la risposta del sindaco Galiffi, alla richiesta di votazione favorevole della mozione da parte della consigliera, è stata palesemente positiva, tanto quanto quella delle altre di forze di minoranza.
Al momento della votazione, tuttavia, dopo aver votato all’unanimità dei presenti un emendamento di deroga, perché possibile, ai tempi di intitolazione alla memoria come previsti dalla normativa, dopo una rinnovata unanimità di approvazione del testo, il consigliere Antonio Passamonti e l’assessore Ernesto Nobile esprimono la volontà di astenersi sul punto. Il tutto con non poco stupore e sconcerto da parte del sindaco Galiffi che, senza filtro, domanda al microfono all’intera assise, con tono misto a rimprovero e stupore: “Chi si è astenuto?”.
I due si palesano nella espressione di astensione, evidentemente non concordata con la maggioranza di cui fanno parte, con le sole parole di Passamonti, che afferma di astenersi perché avrebbe preferito un torneo di calcetto all’intitolazione della tribuna, a fronte del silenzio di Nobile.
Quella che doveva essere, pertanto, una mozione di coralità e condivisione, peraltro caldeggiata e apprezzata anche dalla società sportiva ADS Mosciano calcio, diventa invece la cartina tornasole della fragilità politica dei componenti di Mosciano Democratica che, a distanza di soli cinque mesi dal rinnovo della fiducia cittadina, appaiono poco consapevoli del ruolo politico e di governo che, invece, stanno ricoprendo. Un momento poco piacevole ed edificante per la storia politica e cittadina di Mosciano, che non fa nascere la nuova Mosciano democratica sotto una buona stella”.