Da CAMALEO ricevo:

Caro Direttore, cosa pensa delle solite feste celebrative? Passa il tempo e si ripete la celebrazione di qualcosa per tutti i giorni dell’anno. Mi sento il Cappellaio Matto, mentre la follia è al potere.

Camaleo crede come Paride al volontariato, per questo è preferibile riconoscere la pochezza delle parole, perché intorno solo l’indifferenza, è testimone della barbarie.

Cambiano le etichette degli eventi, ma il denominatore comune della barbarie è lo stesso: l’olocausto. L’inferno è ovunque e noi pensiamo poco al rischio che corriamo. Potremmo rimanere senza casa, senza terra …e non è un gioco di tipo psicologico (mettersi nei panni di qualcuno). Penso a Silvia, in Giordania con i rifugiati Siriani. Penso alla fierezza di Luisa, ed alla felicità di Felice…

Quale messaggio pensa di dare ai volontari? Cosa pensa dell’impegno civile per i diritti umani oggi? Un capo pellerossa ha dato un messaggio: “Vero uomo è colui che aiuta i suoi fratelli più deboli” Come possiamo sentirci meno teorici e più veri? Abbiamo poca memoria o poca istruzione? Abbiamo cultura del diritto umano o siamo partitici?

Direttore, ho paura di una guerra che si scatena dall’inferno dell’indifferenza  che ci coinvolge.

Beati i politici!

 

Sta volgendo al termine la Giornata della memoria. Anche quest’anno immancabili le cerimonie commemorative, celebrazioni… Ricordiamo un passato doloroso, una delle pagine più brutte della storia.

Alla televisione, scorrono le immagini che richiamano quegli anni. Si rimane sdegnati. Ma la giornata è finita, abbiamo commemorato e siamo apposto con la nostra coscienza. Anche quest’anno è passato, domani è un altro giorno. L’olocausto non ci tocca. Avanti con un’altra celebrazione…

E’ da domani invece che bisogna ripartire, fare memoria ogni giorno, per 365 giorni l’anno delle stragi più o meno silenziose che si consumano in ogni angolo del mondo.

Non serve andare lontano: persone che muoiono di fame, di malattie, tra la totale indifferenza. le emergenze umanitarie, persone che perdono il lavoro, la dignità, giovani che hanno perso la speranza e che non hanno futuro.

E poi ci sono gli schiavi moderni succubi di un sistema capitalistico che ha monopolizzato tutto, delle multinazionali, delle banche. I signori dell’alta finanza speculano alle spalle della gente, politici corrotti a tutti i livelli e di ogni colore stanno portando i paesi sull’orlo di guerre civili.

L’Urlo di Munch è più attuale che mai, spinge a dire basta, a fare qualcosa. I potenti cercano burattini,vogliono impedire la comunicazione, l’istruzione.

E’ forse questa la peggiore delle stragi: la distruzione del pensiero che rende liberi.

Esistono però ancora persone capaci di ragionare, persone umane: i volontari VERI, quelli impegnati in prima linea. Un volontariato ben diverso da quello istituzionale dove la partitica regna sovrana.

Sono gli angeli contemporanei, che ogni giorno rischiano la vita, quelli che non hanno i riflettori puntati dei media, quelli che non hanno un secondo fine e non si aspettano un ritorno, quelli che non amano apparire quelli che si ispirano alle parole del Vangelo: Non sappia la destra ciò che fa la sinistra.

Si ha bisogno di testimoni veri, di persone per intenderci alla Papa Francesco. Solo in questo modo si potrà vincere l’inferno dell’indifferenza.

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