Porto S. Giorgio- L’allenatore greco ha le idee chiare sulla pallavolo che vuole dalla squadra

Kostantinos “Kostas” Papadopoulos è il nuovo allenatore di Volley Angels Project. Greco di Salonicco, classe 1975, il tecnico ha già avuto alcune esperienze (anche recenti) in Italia, con l’Argentario Progetto VolLei Trento dal 2013 al 2015 (dove era direttore tecnico del settore giovanile che conquistò il quarto posto alle finali nazionali Under 14 e il terzo a quelle Under 18 con atlete che adesso sono quasi tutte in squadre di serie A), con il tecnico marchigiano Maurizio Moretti con cui era nello staff della nazionale prejuniores azzurra e alla Pavic di Romagnano Sesia (B2) nelle stagioni 2019 e 2020, prima di essere bloccato nella sua attività dall’emergenza sanitaria che interruppe i campionati. «Qualche settimana fa ero in Italia per far partecipare mio figlio a un camp di basket – ha detto il tecnico ellenico – quando ho ricevuto la telefonata del direttore sportivo Fulvio Taffoni. Un incontro con me, una chiacchierata con il mio procuratore, un attimo per consigliarmi con la mia famiglia e ho accettato».

Papadopoulos ha iniziato con l’Iraklis, ha allenato le nazionali elleniche e guidato diverse società di serie A della Grecia con alcune partecipazioni alle coppe europee. «Il primo anno in Piemonte – afferma Papadopoulos parlando della sua esperienza italiana più recente – avevo una squadra giovane, con un paio di atlete più esperte e arrivammo alla finale dei playoff contro Biella, perdendo alla bella, mentre l’anno dopo avevo una squadra ancora più giovane e, quando il campionato fu interrotto per il Covid, eravamo al terzo posto».

L’allenatore greco ha le idee chiare sulla pallavolo che vuole dalla squadra, ma si dichiara flessibile per adattarlo al materiale che gli verrà messo a disposizione. «Una buona fase battuta-muro-difesa è alla base di una pallavolo proficua – spiega – e a me piacerebbe avere una squadra forte in questi fondamentali, per poi accelerare il gioco quando ne saremo in grado. Credo che una squadra debba sì essere bella da vedere, ma soprattutto efficace, avendo anche la pazienza di far crescere le ragazze. La vittoria è importante, ma ancora di più è il creare nella squadra una mentalità vincente per realizzare il nostro gioco e andare a vincere nel modo che vogliamo noi, dando un’identità di gioco alla squadra, che rimane il primo obiettivo da raggiungere».

In conclusione Papadopoulos, sposato con due figli di 14 e 8 anni, parla delle differenze tra la pallavolo italiana e quella greca. «Sono due livelli diversi – dice l’ex tecnico delle nazionali elleniche – in Italia c’è una qualità molto superiore che la rende tra le prime scuole al mondo, ma soprattutto c’è una cultura pallavolistica che è di esempio per tutti. Da noi in Grecia è molto difficile che una famiglia lasci andare la propria figlia fuori di casa per giocare a pallavolo e studiare in un’altra città, magari lontana, cosa che crea nelle atlete una mentalità professionistica fin da giovanissime, ma manca anche quella progettualità che fa dell’Italia una delle nazioni da imitare nel futuro».

L’arrivo di Papadopoulos riporta Volley Angels Project in una dimensione internazionale già realizzata in società, poiché (a partire dal direttore tecnico Daniele Mario Capriotti, da anni allenatore di nazionali straniere e di club maschili e femminili in diverse nazioni europee e oggi commissario tecnico della Lettonia) nel corso degli anni passati sono state diverse le atlete straniere tesserate quando venivano disputati i campionati regionali e da svariati anni la società rossoblù fa parte di un progetto che permette alle proprie atlete di andare a studiare e giocare a pallavolo nelle squadre dei college statunitensi.

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