Da turista testimone si evidenzia il rischio di partenza anticipata. Le sedi d’eccellenza rappresentano il paradiso per pochi.

 

tagli-sanitariCaro direttore, questa mattina, ho pensato di testimoniare per eccellenzze nel campo sanitario, valutando anche i rischi della gente che abita in montagna.

Trovandomi ad Isola San Biagio, riordinando la caverna sibillina, ho rischiato di tranciarmi il pollice della mano sinistra, soprattutto per provare (con prove alla mano proprio), certi bisogni, e certe priorità che gli addetti ai lavori non valutano organizzando scalette di priorità politiche che emettono solo numeri e svantaggiano questi siti.

Quanti passi devono essere fatti per denunciare silenzi ed omertose trattative che tolgono il valore a punti d’eccellenza essenziali come il pronto soccorso di Amandola ed altro presidio utile alla salute pubblica e pagata dai cittadini, ma razziata nelle stanze del potere.

Certi tagli, come quello che ho nella mano sinistra adesso, li avessero loro, i senza coscienza, quei sommersi di cui parla Levi e che per molti non rappresentano la storia. La storia continua, non c’è sicurezza, ma soprattutto non c’è attenzione ai bisogni veri di frazioni montane e comuni sempre più soli o consorziati per sopperire a situazioni d’emergenza.

Direttore dopo “le prove” accumulate ad Ascoli Piceno in occasione del ricovero di “Meluzzo” Surace il calafricano, ora la “mugghiera” ascolana doc chiede di farsi portavoce di un confronto tra due accoglienze, nei due pronto soccorso, Ascoli Amandola, di cui si possiede carteggio e sospesi (chiarimenti in sede legale forse, oppure da offrire a tutela di ospedali che non possono essere chiusi, né depotenziati favorendo giochetti che non hanno niente a che vedere con il codice etico della medicina).

La salute è un diritto sancito dalla Costituzione e se anche gli analfabeti del diritto, non ne conoscono una riga, ha un’identità così forte e complessa che può ancora essere energia per resistere alla pseudo politica. La politica è un’arte ed è un’altra cosa, no “cosa” loro, ne csa nostra, ma è per tutti e non è da demolire nel pubblico, per salvare solo le economie del privato.

La stessa malattia la sta soffrendo la scuola.

La prego direttore sia portavoce di CAMALEO, Simonelli, Arianna, scomoda persona, ma senza scheletri e con tanto coraggio. Io sono sempre sul campo. Questa non è teoria ma testimonianza.

Lasciamo il bla bla ai collusi.

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Di CAMALEO

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