Montelparo- La storia e la tradizione di Montelparo, si sposa con la qualità del gaspè dei F.lli Monti di Corropoli.

IMG_4108Marche ed Abruzzo unite dal baccalà.

La storia e la tradizione di Montelparo, si sposa con la qualità del gaspè dei F.lli Monti di Corropoli.

Si è ripetuta anche quest’anno la tradizione ultracentenaria della Sagra del baccalà in onore di Sant’Antonio, santo protettore degli animali, l’evento che monopolizza l’attenzione di tutti i montelparesi.

L’evento si tramanda dal 1703, quando i Frati Agostiniani offrirono ai montelparesi piatti di baccalà come ricompensa per aver contribuito alla ricostruzione di una parte di monastero crollata in seguito a scosse di terremoto, e nel tempo è diventata una vera e propria sagra.

Il piatto proposto è quello antico dei frati: baccalà bianco gaspè ,condito con olio extravergine, pepe nero, aglio e prezzemolo.

La particolarità di questa sagra che così si vuol chiamare è che il baccalà di Sant’Antonio non si compra come in una qualsiasi altra sagra: prima bisogna acquistare “u coppu” al bar del paese. Si tratta di un biglietto che equivale a una porzione, cioè 250 gr di pesce, uno sfilatino di pane da 200 gr circa e un litro di vino bianco.

“Chi lu vaccalà vò magnà, lu coppu va a comprà”:tutti a Montelparo conoscono questo detto.

A fare gli onori di casa, il sindaco Marino Screpanti,soddisfatto insieme all’industriale Paolo Monti per questo connubio gastronomico che permette di far conoscere da una parte la storia e la tradizione di un paese, dall’altra un prodotto di altissima qualità.

Tanti i marchigiani, ma tanti anche gli abruzzesi tra i quali l’industriale santegidiese Raniero Angelini che ha permesso a diversi amici abruzzesi e non solo di vivere questo evento unico nelle Marche e nell’Abruzzo e forse in Italia.

Di CAMALEO

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