Campli- L’animale è stato avvistato da Alfredo Malavolta titolare dell’omonima tartufaia a Civitella  e Marcello Procaccini, entrambi appassionati avvistatori di selvatici

Avvistato un capriolo dal manto bianco nel comprensorio dei Monti Gemelli, tra Campli e Civitella del Tronto, evento più unico che raro.
“Seguiamo da tempo lo sviluppo e la grande valorizzazione che in questi anni ha visto protagonista il comprensorio dei Monti Gemelli – rivela il dott. Pietro Adriani, consigliere comunale a Campli con delega specifica per la tutela e valorizzazione del patrimonio montano – ma questa notizia è clamorosa e rievoca miti e leggende tra grandi e piccini. Un capriolo dal manto bianco!

L’albinismo è una malattia rara ben studiata nella specie umana ma poco conosciuta nel mondo animale ancor di più tra i selvatici per problematiche legate all’avvistamento. E’ una mancanza di melanina (proteina che pigmenta la pelle, in questo caso il manto marrone del capriolo), la quale non viene prodotta per una combinazione genetica unica ed irripetibile. Il capriolo femmina in questione infatti ha completamente il mantello color niveo ma la prole risulta pigmentata a tutti gli effetti.

Grazie al lavoro di avvistamento Alfredo Malavolta, titolare dell’omonima tartufaia  a Civitella e Marcello Procaccini, entrambi appassionati avvistatori di selvatici, hanno potuto immortalare con un breve video dove si vede chiaramente l’ungulato brucare nei boschi tra Campli e Civitella. Ne è seguita un’enorme curiosità che ha rievocato miti e leggende. Alcuni annoverano tradizioni anglosassoni: il mammifero dal colore candido accompagnava i trapassati nell’aldilà. Altri lo paragonano ad un unicorno, animale simile ad un cavallo bianco di bassa statura (a rappresentare l’umiltà) ma invincibile. Simbolo di nobiltà e purezza, era provvisto di un solo lungo corno in mezzo alla fronte a simboleggiare la penetrazione del divino nella creatura. A noi piace sottolineare il grande interesse che si è mosso negli anni tra la montagna di Campli, la montagna dei Fiori Ascoli Piceno e Valle Castellana culminata con questo avvistamento unico. La promozione a vario titolo incentivata dai sindaci e dagli amministratori e da tutti i portatori di interesse ha accresciuto l’attenzione che ruota attorno al comprensorio dei Monti Gemelli fino a poco tempo fa considerate montagne minori. Siamo sicuri che gli amministratori che si sono adoperati in questa lunga campagna di recupero dei sentieri e delle tradizioni locali si impegneranno in un prossimo futuro per continuare a incentivare un turismo controllato e costante per lo sviluppo della montagna”.

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