CORROPOLI – Il libro “Diritto alla Bellezza”, edito a cura di Italico onlus e sostenuto dal Comune di Corropoli, è dedicato alla memoria di Paolo Giorgio Ferri

Tanta gente al polo culturale di Ripoli a Corropoli per la presentazione del libro “Diritto alla Bellezza” che raccoglie gli atti di una conferenza internazionale dedicata alla complessa tematica della salvaguardia e valorizzazione dei Beni Culturali svoltasi dieci anni fa proprio a Corropoli, ideata e curata da Italico Onlus e dall’Università degli Studi di Teramo e sostenuta dalla Tecnomatica spa.

Tra gli intervenuti, accolti dal presidente dott. Maurilio Migliorati e dal direttore artistico prof. Dino Di Berardino di Italico onlus, il sindaco di Corropoli Dantino Vallese, il vice presidente della Fondazione Tercas Martina Di Musciano, la docente di criminologia alla facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo Maria Cristina Giannini, e Andrea Pessina già Soprintendente in Abruzzo e a Firenze ed attualmente Soprintendente ad interim Archeologia e Belle Arti del Friuli Venezia Giulia. La giornalista Evelina Frisa ha moderato gli interventi.

Un’autentica “lectio magistralis” di Andrea Pessina ha rappresentato il momento centrale della presentazione. L’insigne professore ha sapientemente illustrato lo speciale percorso che ha permesso all’Italia, anche grazie ai Padri e Madri della Costituzione Italiana (Art.9 dei Principi Fondamentali), di far diventare la conservazione, la tutela e la promozione di tutto il patrimonio culturale della Nazione, un atto di principio fondamentale e di dovere nei confronti delle generazioni future. Il riferimento alle ricerche in corso nel famoso villaggio neolitico di Ripoli, datato 5200-4000 anni avanti Cristo circa, ha concluso una prolusione dallo straordinario livello scientifico e culturale.

Il libro “Diritto alla Bellezza”, edito a cura di Italico onlus e sostenuto dal Comune di Corropoli, è dedicato alla memoria di Paolo Giorgio Ferri che, in particolare da sostituto procuratore di Roma (1991-2010), ha dato un contributo eccezionale al recupero del patrimonio archeologico italiano, saccheggiato da scavatori clandestini e trafficanti italiani e internazionali. Il suo è stato un impegno determinante nella definizione di un modello operativo capace di integrare e dare seguito giudiziario nei tribunali italiani e internazionali, all’azione sul campo svolta dalle forze di polizia, coordinata dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Gli studenti iscritti al Master di secondo livello in “International Co-operation against Trans-National Financial Organized Crime” dell’Università degli Studi di Teramo, diretto dalla professoressa Maria Cristina Giannini, hanno seguito on line la presentazione.

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